
Cos’è l’acido tartarico?
L’acido tartarico, noto anche come acidum tartaricum, acido 2,3-diidrossibutandioico (nomenclatura IUPAC), è un acido organico cristallino bianco presente naturalmente in molti frutti con la formula C4H6O6. La molecola possiede due centri di carbonio asimmetrici con due gruppi di acido carbossilico e un dialcol nella stessa molecola, con conseguenti quattro stereoisomeri.
Enantiomeri:
- L(+)-acido tartarico e D(-)-acido tartarico sono isomeri otticamente attivi, che ruotano il piano della luce polarizzata. Queste molecole speculari (enantiomeri) condividono identiche proprietà fisiche e chimiche, fatta eccezione per le rotazioni ottiche opposte.
Diastereomeri:
- L’acido DL-tartarico (miscela racemica) è una combinazione equimolare sintetica delle forme L(+) e D(-). È otticamente inattivo a causa della compensazione interna.
- L’acido meso-tartarico (acido tartarico irrisolvibile) è un altro diastereomero otticamente inattivo con proprietà fisiche distinte rispetto sia alla forma attiva che a quella racemica. Né racemico né meso-tartarico sono acidi otticamente attivi.



L’acido tartarico, noto fin dall’antichità per il suo sale di potassio (tartaro), fu isolato per la prima volta da Scheele nel XVIII secolo. Berzelius ne determinò la struttura nel 1830. Il lavoro pionieristico di Pasteur (1848-1860) sui sali di acido tartarico rivoluzionò la chimica organica.
Spiegò la connessione tra forme racemiche e otticamente attive separando cristalli di tartrato di sodio e ammonio e dimostrando le loro corrispondenti rotazioni ottiche.
L’acido L(+)-tartarico è la forma naturale predominante e la variante prodotta commercialmente. Si trova come acido o sale in varie piante, in particolare nell’uva, dove si accumula come bitartrato di potassio (tartaro) durante la fermentazione del vino. Questo precipitato insolubile è la fonte primaria per la produzione commerciale di acido L(+)-tartarico.
Sommario
1. Proprietà fisiche dell’acido tartarico
Le proprietà fisiche dell’acido L(+)-tartarico naturale sono riportate nella Tabella 1 e sono identiche a quelle dell’acido D(-)-tartarico.
L’acido tartarico è un solido inodore con un forte sapore acido che è stabile nell’aria.
Le soluzioni di acido tartarico hanno una rotazione ottica che varia a seconda della concentrazione, come rappresentato dalla seguente equazione:
[α] =15,050-0,1535 c
dove c è la concentrazione di acido tartarico nell’intervallo 20-50% peso/vol.
La Tabella 2 presenta la solubilità a varie temperature.
A varie temperature (°C), la densità relativa delle soluzioni di acido tartarico è elencata nella Tabella 3.
Proprietà | Valore |
---|---|
Massa molecolare | 150,09 g/mol |
Forma cristallina | Aghi monoclini anidri (oltre 5 °C) |
Densità | 1,7598 g/cm³ |
Punto di fusione | 169–170 °C |
Aspetto | Cristalli incolori |
Decomposizione | Oltre 220 °C (odore di zucchero caramellato) |
Solubilità | |
Acqua | Altamente solubile |
Alcol (18 °C) | 20,4 g per 100 g |
Etere dietilico (18 °C) | 0,3 g per 100 g |
Rotazione ottica al 20% peso/volume | +11,98° (-11,98° per acido D(-)-tartarico) |
Entalpia di combustione | 1149,9 kJ/mol |
Capacità termica specifica (0-100 °C) | 1237 kJ kg⁻¹ K⁻¹ |
Costanti di dissociazione acida (25 °C) |
K1 = 1,17 × 10-3 K2 = 5,0 × 10-5 |
Punti di ebollizione delle soluzioni |
Soluzione al 25%: 102,2 °C Soluzione al 50%: 106,7 °C |
Indice di rifrazione al punto di fusione (170 °C) | 1,464 |
Temperatura (°C) | 0 | 5 | 10 | 20 | 30 | 40 | 50 | 60 | 70 | 80 | 90 | 100 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Solubilità (g/100 g H2O) | 115 | 120 | 125 | 139 | 156 | 176 | 195 | 218 | 244 | 273 | 307 | 343 |
Temperatura (°C) | Densità |
---|---|
1 | 1,0045 |
10 | 1,0469 |
20 | 1,0969 |
30 | 1,1505 |
40 | 1,2078 |
50 | 1,2696 |